Plaquette1 Metodo Stazzi

28,00 

Descrizione

Strumento per la riabilitazione visiva dei disordini oculomotori legati alle abilità visive, accomodative, motorie, fusive e di convergenza ideato dalla Dott.ssa Marina Stazzi.
Descrizione della Plaquette:
Fronte: bianco-nero
Retro: giallo con bolli colorati
2 Calamite (ape e cocinella)

 

La convergenza è un movimento sincrono degli occhi verso il naso e viene attivata durante la visione di uno stimolo da vicino.

IL DEFICIT DI CONVERGENZA è un disturbo della visione binoculare molto comune: si può definire come un problema di collaborazione degli occhi per cui, uno dei due ha una forte tendenza a deviare verso l’esterno durante la lettura o mentre si svolgono lavori da vicino o durante l’esecuzione del test diagnostico ortottico.

Può causare diplopia (visione doppia) per cui il soggetto esercita uno sforzo supplementare per riportare gli occhi sull’oggetto di interesse o il cervello può ignorare la seconda immagine data dall’occhio deviato; questo sforzo eccessivo può causare sintomi frustranti che interferiscono con la capacità di leggere e lavorare da vicino che non vengono ricondotti nell’immediato a questo deficit.

L’insufficienza o deficit di convergenza è spesso associata ad una varietà di sintomi tra cui: affaticamento visivo, mal di testa, visione offuscata, diplopia (visione doppia), sbadigli, perdita della riga in lettura, stropicciare gli occhi, occhi rossi, sonnolenza, difficoltà di concentrazione, instabilità delle parole durante la lettura e perdita di comprensione che si manifesta dopo brevi periodi di lettura o di attività svolte a distanza ravvicinata, chinetosi e/o vertigini.

I difetti di convergenza sono tra le prime cause di emicrania soprattutto serale, di instabilità d’equilibrio, caduta frequente(soprattutto del bambino e dell’anziano), diplopia, difficoltà di concentrazione nella lettura, goffaggine. 

Il deficit di convergenza può avere origine oculare, ad un trauma diretto visivo o indiretto (colpo di frusta) oppure può essere l’espressione di un adattamento visivo ad un’altra causa per esempio a livello dell’apparato stomatognatico (relativo alla masticazione-ATM) o podalico(relativo all’appoggio del piede) o in taluni causi come segno neurologico.

In particolare le cause possono essere dovute ad un focolaio dentale o a un disturbo dell’occlusione mandibolare oppure legate a traumi cranici, distorsioni cervicali, malattie autoimmuni, frattura della colonna vertebrale, problemi alla tiroide ecc…

L’ipoconvergenza oculare influenza: 

  • le alterazioni posturali perché coinvolge le diverse strutture osteo-mio-articolari favorendo una posizione anomala del capo: il paziente con questa disfunzione assume posizioni di compenso posturale (posizioni anomale del capo), limitando la rotazione del capo dal lato dell’occhio con difficoltà di convergenza e inducendo un’inclinazione del capo che compromette il tratto cervico-dorsale con conseguente torsione del cigolo scapolare, disallineamento della spalla e limitazione di tutti i movimenti del collo.
  • l’apprendimento e la concentrazione causando difficoltà di attenzione e concentrazione durante la lettura in quanto l’impegno-energie del cervello è quello di non vedere doppio, per cui comprendere ciò che si legge diventa secondario. A volte è possibile osservare in una persona con insufficienza di convergenza l’atteggiamento di coprire o chiudere un occhio durante la lettura per alleviare la confusione o la diplopia.

Un semplice test che permette di valutare la presenza di questa disfunzione consiste nell’avvicinare la punta di una matita verso la radice del naso: se i due occhi seguono la mira contemporaneamente non è presente un deficit di convergenza; se invece uno dei due occhi perde la fissazione deviando verso l’esterno mentre l’altro continua a mantenerla, è presente una ipoconvergenza oculare(esempio immagine). I PARAMETRI DI NORMA VARIANO IN BASE ALL’ETÀ.

IL DEFICIT DI CONVERGENZA SI RISOLVE CON LA RIABILITAZIONE VISIVA ORTOTTICA con l’ortottista.

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